Bisognerebbe chiedersi a cosa è dovuta l’esplosione del brand “Naples” degli ultimi mesi, all’apice del successo con questo ultimo weekend dai toni glamour. Molti danno il merito al sindaco Luigi De Magistris, altri alla bellezza e al carattere della città, che risorge ciclicamente dalle sue calamità. I più non si chiedono niente, se Napoli esplode è un fatto ineluttabile.
A dire il vero, se si legge cosa hanno scritto Dolce&Gabbana sul sito ufficiale, non vi è un solo spunto che riguardi la riqualificazione della città, l’ammodernamento dei servizi o il rinnovo urbanistico. Anzi, per loro Napoli è affascinante perché “le strade sono ancora come negli anni ’50”. Proseguendo la lettura si apprezzano piuttosto altre ragioni riconducibili al suo immortale fascino e alla sua gente.
È vero anche che Napoli sta vivendo un momento magico, gli alberghi sono pieni, crescono gli arrivi, gli sbarchi, il brand di Napoli ha ripreso forza con effetti stupefacenti e tutti vogliono salire sul carro del vincitore. Ma a rilanciare l’immagine di Napoli sono stati soprattutto i partenopei, giovani e meno giovani, cittadini di tutte le età che ogni giorno invadono i social con foto di Napoli, migliaia e migliaia d’immagini in un’involontaria campagna pubblicitaria che più efficace non si può. Una deflagrazione virale nata all’indomani dell’emergenza rifiuti, quando tantissimi napoletani, protagonisti incolpevoli di quell’orrore, hanno reagito mettendo in campo la bellezza di Napoli sul web. Il resto lo hanno fatto gli addetti ai lavori. Vale un esempio per tutti, gli accordi stretti con una ventina di compagnie aeree, grazie a un bravo manager, Armando Brunini della Gesac.
Al Sindaco si deve chiedere di amministrare questo successo. Ci riuscirà se saprà ascoltare le varie anime della città senza pregiudizi ideologici, se s’impegnerà a prestare servizi adeguati al livello delle tasse che i cittadini sono chiamati a pagare, se combatterà la delinquenza, l’abusivismo e la sporcizia che affliggono i turisti e noi stessi che viviamo in città.
Dovrà capitalizzare effettivi introiti e rinvestirli dove serve, come fa qualsiasi amministratore.
Se lo farà Napoli si riprenderà il posto che le compete nella classifica delle città europee, altrimenti passato il Trend positivo resteremo – forse – una bella città da visitare ma non per viverci. Magari anche un luogo ideale per farci una festa pittoresca. L’Amministrazione ha il compito di rendere la città ospitale e vivibile, migliorare la sua economia e soprattutto impedire che centinaia di migliaia di giovani intelligenze preferiscano emigrare, rischiando di lasciare la città in mano a orde di altri giovani sfaccendati, violenti e senza futuro.